“Forse a De Menech non è bastata la batosta di proporzioni bibliche che domenica scorsa i Veneti, i Bellunesi e persino i cittadini di Ponte nelle Alpi, ridente paese dolomitico dove l’onorevole ha la residenza e dove è stato sindaco prima di lasciarsi travolgere dalle nebbie romane, hanno dato al suo governo. Sostenendo una riforma che avrebbe annientato le Autonomie ha perso il diritto di parlare di Autonomia”.
E’ questa la risposta dell’Assessore regionale alla specificità di Belluno Gianpaolo Bottacin alle accuse che il Parlamentare del Pd ha mosso alla Giunta regionale e al presidente Zaia di non voler dare autonomia al bellunese.
“La lunga striscia di insuccessi del partito guidato in Veneto da De Menech – rincara la dose Bottacin – non si è fermata nemmeno questa volta e, purtroppo, nemmeno la sua strategia parolaia con cui cerca di confondere i cittadini: uno che fino a sette giorni fa faceva campagna elettorale promuovendo una riforma che cancellava le province e annientava le regioni accentrando tutto allo stato ha perso il diritto di parlare di autonomia. Che insista suona quanto meno curioso”.
“La gente però non è stupida, e sa distinguere tra chi è centralista è chi non lo è – prosegue Bottacin – si è stufata delle chiacchiere e pretende fatti concreti. Noi bellunesi viviamo tra due Regioni a statuto speciale e per dare risposta alla gente dobbiamo fare in modo che i 4000 euro pro capite che ogni anno ogni Roma ci trattiene, e sottolineo Roma non Venezia, tornino a Belluno anziché restare allo stato, che li utilizza per coprire buchi fatti in altre Regioni. Questa si chiama autonomia!
“De Menech stia sereno – conclude Bottacin – tra qualche mese chiederemo, tramite referendum, ai Bellunesi se vogliono essere come i Trentini o no. E poi, dopo un esito che mi auguro plebiscitario, chiunque sia al governo sarà costretto a darci una risposta. Voglio sperare che il luogotenente renziano in quota Belluno, almeno in questa prossima partita, si spogli dal centralismo del suo partito e per una volta pensi all’autonomia dei bellunesi sul serio”.