La storia di un giovane ventenne che perde il padre malato di Sla. L’avvio di una brillante carriera di vlogger. Il toccante commento al video ufficiale di ‘Che sia benedetta’ che ha commosso l’Italia.
“Niente finisce quando vivi davvero”. Questa canzone mi ricorda il mio papà che mi ha lasciato un anno fa ed è volato in cielo…Spesso ci dimentichiamo di quanto la vita ci dia, è vero, a volte come nel mio caso forse la vita ha tolto molto…Una parte importante come un genitore. Perdere una persona così importante a soli 19 anni non è semplice. Come dice Fiorella nella canzone, “dovremmo imparare a tenercela stretta (la vita)” ed ha ragione. Io ho imparato proprio dal mio papà che aveva una malattia terminale, la SLA, che lo ha costretto a stringere i denti e a combattere in un letto d’ospedale. Mi ha insegnato a non arrendersi mai anche quando sembra non esserci via d’uscita. Questo mi ha dato la forza di raccontare la mia storia facendo video qui su YouTube. Brava Fiorella, davvero!”.
Parole intense, che rivelano una rara sensibilità. Pregne di significato, scritte di getto usando il cuore come penna, nate dall’ascolto dello straordinario brano sanremese della cantante romana in gara all’Ariston.
Fabrizio Valerio, lombardo, 20 anni, segno zodiacale Gemelli, studente universitario allo ‘IULM’ di Milano al secondo anno del corso di laurea a indirizzo ‘Comunicazione Media e Pubblicità’, è l’autore del commento più intenso e commovente che appare a tutti coloro che guardano su YouTube il video ufficiale VEVO della meravigliosa canzone “Che sia benedetta” di Fiorella Mannoia.
Quello che ha colpito di più il popolo del web. Quello con più risposte. Segno che le emozioni più vere e genuine arrivano ovunque, superando ogni barriera, dritte al cuore di chi sa ascoltarle delicatamente e farle proprie.
Frasi di una sincerità disarmante, evidente, in cui un giovane ventenne sorride alla vita dopo una tragedia amara, come la perdita di un genitore. E che, proprio grazie a YouTube, trova la forza e il coraggio di ricominciare, di sorridere, di guardare avanti con fiducia nel futuro, trasformando il proprio dolore in una forza autentica, potente e coraggiosa che raggiunge, a ogni nuovo video, decine di migliaia di utenti di ogni età che con lui condividono le alterne sorti della vita con tutti i suoi colori e le altrettante sfumature.
“Fiorella Mannoia? Io credo che la sua magia stia in quella voce, in quel viso e in quegli occhi malinconici che riescono a esprimere perfettamente i sentimenti che molte persone hanno dentro di sé”, afferma Fabrizio, che tramite il proprio canale YouTube ha avuto il coraggio e la dignità esemplari e non comuni a tutti di denunciare esplicitamente anche episodi di bullismo di cui è stato ingiustamente vittima.
“In realtà tutto nasce molto tempo fa, quando ho deciso di aprire un blog che riguardava una cosa molto diversa da ciò di cui mi occupo ora: la moda. Mi piaceva e amo tuttora vestirmi bene, è così che ho iniziato a frequentare Instagram”, prende a raccontare Fabrizio Valerio.
“Tramite Twitter, invece, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con Carlotta Ferlito, preso com’ero un po’ dalla magia di questi new media che qualche anno fa facevano irruzione in Italia. Con la grande ginnasta siamo diventati amici, ci siamo incontrati, mi ha aiutato in modo indiretto a farmi conoscere sul web: le sono davvero grato per questo”, dichiara con riconoscenza il giovane youtuber, che spiega anche com’è nata la sua passione per i video: “Il self branding della mia persona è stato una logica conseguenza: mi è sempre piaciuto condividere con gli altri quello che facevo, in maniera schietta, naturale. Oggi su internet si tende a pubblicare e costruire on line la vita che tutti vorremmo, mostrando di fatto solo i lati positivi: ma, di fatto, non è proprio così. Con il mio pubblico sono sempre stato e sono sincero. Ho iniziato a fare e pubblicare video circa due settimane prima che mancasse il mio papà. Cercavo un modo, in quei momenti difficili, per creare una certa empatia con la gente: parlare attraverso dei video trasmette in chi ti segue molto più delle semplici parole di un post in un blog o delle foto stesse”.
Per poi aggiungere: “I primi video li ho fatti con il cellulare. Ricordo ancora come fosse ieri quando il mio papà, malato di SLA, mi incoraggiava e sosteneva convintamente ad andare avanti per la mia strada: mettendosi a disposizione sul divano di casa, nonostante fosse molto provato, per consentirmi di fare le prove di messa a fuoco delle inquadrature con la macchina Reflex e il cavalletto nuovo che avevo appena comprato”.
Quando parla al telefono, Fabrizio è un fiume in piena. Ha la voce serena e gioiosa di chi è ricco dentro: prova dei valori veri che albergano nel suo giovane e nobile cuore, e riprova del fatto che ora, superata la tempesta, guarda al futuro con speranza e rinnovato entusiasmo: “Il mio canale Youtube nasce per raccontarmi. Fare video è un modo stupendo di fissare per sempre istantanee con le persone a me care e i loro momenti più belli, che restano così indelebili anche nelle immagini, oltre che nella memoria e dentro di me. Quello che non sono riuscito a trattenere nel tempo del mio amato papà lo voglio fare invece ora con la nonna, e con mio cuginetto Andrea con cui gioco a fare divertenti interviste doppie davanti alla telecamera, facendogli cantare talvolta anche le sigle dei cartoni animati: Andrea lo vedo come un fratello minore, porta infatti lo stesso nome di mio fratello maggiore”.
E su Youtube, aggiunge, “Alterno sempre contenuti leggeri ad altri più profondi, per trasporre anche in video il concetto fondamentale che la vita non è sempre rose e fiori”.
Prossimi progetti per il futuro? “Sarei felicissimo, ma è un sogno, di trovare un posto di lavoro nella sede spagnola di Mediaset. Ho fatto il liceo linguistico, conosco bene anche lo spagnolo, oltre all’inglese e al francese, e questa sarebbe la strada più bella per coronare la naturale passione che nutro verso l’affascinante mondo dei new media”.
I presupposti per farcela con successo ci sono tutti.
Noi di Sanremonews.it te lo auguriamo di cuore, caro Fabrizio.
Tutto è possibile all’uomo che sa volare davvero.
Proprio come te.