Durante l’adolescenza il corpo si trasforma velocemente. I segnali di questa trasformazione, regolata dagli ormoni, sono davvero numerosi e coinvolgono sia il corpo sia le emozioni e il modo di pensare. Si comincia a scoprire la propria sessualità e non sempre questa scoperta è vissuta serenamente…
della dott.ssa Giuliana Guadagnini
L’adolescenza è un periodo difficile per entrambi, genitori e figli, ma ricco di potenzialità di crescita per ciascuno. Contrasti, conflitti, incomprensioni coinvolgono adulti e adolescenti in un confronto continuo. Crescendo, i genitori e la famiglia non rappresentano più il centro esclusivo dei propri affetti e del proprio mondo. E’ arrivato il momento di cominciare a staccarsi dalla famiglia, di fare i primi passi all’esterno e sperimentarsi con i coetanei. C’è chi lo fa con spavalderia, chi più timidamente, ma a tutti, prima o poi, accade qualcosa di veramente bello e intenso. Ci si innamora e si tenta di uscire dal “guscio” familiare. A volte le nuove consapevolezze riguardo alla sessualità creano inquietudine e sensi di colpa: dialogare con i genitori sull’amore e sul sesso non è facile. Gli stessi adulti, spesso, provano più imbarazzo dei loro figli ad affrontare argomenti come la masturbazione, il rapporto sessuale, la contraccezione.
Nel nuovo modo di relazionarsi con i genitori, nell’adolescente “scatta” poi la difesa delle proprie idee, spesso entrando in conflitto: emergono così somiglianze e diversità, ed eventualmente contrasti. Per un genitore è più difficile mettere in discussione il proprio modo di pensare e di gestire le varie situazioni e, anche se il confronto quotidiano con i ragazzi può essere difficile o conflittuale, è comunque fondamentale perché rimane un rapporto di affetto incondizionato, che per i figli è comunque necessario per elaborare i rapporti con gli altri.
Gli adolescenti sono in genere riluttanti a parlare di sessualità con gli adulti, soprattutto con i propri genitori, ed è normale. Spesso è più facile rivolgersi agli amici piuttosto che a mamma o papà. Il pudore e la necessità di mantenere la propria privacy spingono ragazze e ragazzi a cercare molto spesso al di fuori della famiglia le risposte ai dubbi e alle curiosità su questi temi.
La scuola a volte, non offre specifici progetti a riguardo, e il partner, internet e la TV restano le fonti di informazione privilegiate. I dati che gli adolescenti ne ricavano sono però, nel migliore dei casi, parziali, molto più di frequente sbagliati e fuorvianti. Basti pensare a quante sono le “dicerie e luoghi comuni” che circolano su internet. Un’opinione condivisa da molti genitori è che, evitando di parlare di sesso o rimandando il più possibile il momento, si possa evitare ai figli di pensarci e di farlo. In realtà questo atteggiamento chiuso non farà il più delle volte, che peggiorare le cose, aumenterà la confusione e il senso di colpa del figlio e i rischi per la sua salute.
La sessualità è un elemento fondante di ogni persona e nell’adolescenza questa “carica” esplode sia dal punto di vista fisico che psicologico, con il coinvolgimento di diversi organi e sistemi del corpo e un’intensa ricaduta emotiva. Tutti questi stimoli sono interdipendenti, l’attività sessuale coinvolge quindi il ragazzo nella sua totalità e allo stesso tempo può risentire dell’influenza di fattori esterni alla persona (i compagni, la tv, ecc.). Emozioni/sensazioni forti che richiedono risposte che i genitori devono essere capaci di fornire, senza eludere i segnali.
La sessualità è una scelta che necessita di conoscenze e consapevolezze…I genitori hanno il diritto/dovere di affermare la propria contrarietà a comportamenti che giudicano prematuri o non condividono per motivi religiosi. Ma questo non impedisce al figlio/figlia di avere comunque esperienze sessuali, magari a loro insaputa ed è quindi indispensabile che il ragazzo sia stato informato di quali sono i principali rischi e gli strumenti con cui proteggersi.
I dati italiani delle ultime ricerche che la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia ha svolto, nel mese di maggio 2013, su oltre
1000 giovani (1012) tra i 14 e i 25 anni ci fanno riflettere in merito: “Il 42% delle under 25 italiane non utilizza nessun metodo contraccettivo durante la prima esperienza sessuale. Di queste, il 24% ricorre al coito interrotto. E solo 3 su 10 hanno ricevuto informazioni corrette da medici e insegnanti, il rimanente 70% da fonti non qualificate.”
Sul tema della sessualità e della contraccezione, il ginecologo e il sessuologo sono a seconda delle richieste, gli interlocutori più validi a cui fare riferimento, ma anche lo psicologo per tutti gli aspetti delicati che compongono la nostra persona e la nostra identità.
Esiste un Albo professionale apposito a cui fare riferimento, quello della F.I.S.S., la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, dove ci sono elencati specialisti che hanno una preparazione e formazione certificate e riconosciute a livello nazionale in materia. Ma anche il genitore, pur senza scendere in aspetti tecnici ha la sua parte da “giocare”. Esistono tanti modi per iniziare una conversazione apparentemente difficile relativa alla sessualità e per aiutare a rompere il ghiaccio, ecco qualche idea per genitori e figli.
- affrontare l’argomento in modo diretto ed immediato, senza giri di parole, facendo direttamente la o le domande che passano per la testa alla persona con cui si ha deciso di confidarsi;
- provare a chiedere all’adulto di cui si ha fiducia o a cui si fa più riferimento come sono andate le cose a lui/lei nel campo della sessualità quando avevano la stessa età;
- usare come pretesto un fatto di cronaca o un avvenimento che si trova su una rivista o al telegiornale e chiedere il parere alla persona da cui si vuole un consiglio fidato, può aiutare a rompere il ghiaccio e ad andare a fondo alla questione;
- lasciare in casa dei post-it con dei messaggi o brochure sull’argomento, se non si vuole essere i primi ad iniziare una conversazione su un determinato argomento.
Di solito ci sarà qualcuno che inizia a parlarne (questo di solito vale maggiormente per i genitori). In conclusione è fondamentale trasmettere con chiarezza il messaggio che:
- emozioni e relazioni affettive sono importanti tanto quanto l’atto fisico;
- prima di prendere qualsiasi decisione bisogna valutare bene i fattori coinvolti e le conseguenze • è necessario definire i propri
valori riguardo al sesso e le proprie scelte contraccettive; - bisogna avere un buon rapporto con se stessi e la propria sessualità;
- non ci si deve sentire impauriti, vergognosi o colpevoli;
- serve conoscere bene le varie parti del corpo, il suo funzionamento e le malattie sessualmente trasmissibili;
- è determinante sapere quando, dove e perché è importante chiedere un consiglio medico;
- si deve essere consapevoli delle pratiche di “sesso sicuro” e bisogna saper dire “no”.
Parlare delle proprie perplessità senza mai giudicare, raccontare quanto l’intimità sia importante e debba crescere poco a poco con l’altro, per poter essere piacevole e di soddisfazione. Parlare di come sia importante conoscere bene il proprio corpo prima di esporlo in una dinamica a due, riflettere il tempo che serve per raggiungere confidenza con il proprio corpo, raggiungere consapevolezza ed imparare ad amarlo. Ricordare che la corsa a sentirsi grande, che abbiamo provato tutti, denota fragilità e non il contrario. Sono tutte “pillole” per imparare a sviluppare senso critico positivo ed autostima, caratteristiche che si riveleranno importantissime nella scelta del futuro di ogni figlio e di ogni genitore.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.