Le recenti indagini di polizia giudiziaria finalizzate al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti permettevano di apprendere che nel quartiere Borgo Roma/Basso Acquar di Verona si è affermato un giovane nord africano conosciuto come “ali”, nullafacente e classe 82, spacciare apprezzabili quantità di eroina per lo più in favore di italiani.
Le primissime indagini condotte nei confronti di quel soggetto permettevano di giungere al suo arresto, che veniva operato dal nucleo operativo dei carabinieri di Verona il 21 agosto 2015. In quella circostanza il soggetto, in Via Fedrigoni, veniva trovato in possesso di 5 grammi di eroina. Per quell’episodio, la mattina del 22 agosto 2015, veniva giudicato dal tribunale monocratico di Verona (giudice marzio Bruno Guidorizzi) che ne convalidava l’arresto rinviando l’udienza al 16 dicembre 2015, e ne disponeva la liberazione.
Recentemente la polizia giudiziaria acquisiva nuovi elementi informativi secondo cui il soggetto in questione, c.t., ritenendo assurdamente di essere rimasto impunito per quello spaccio, aveva ripreso l’attività, addirittura nelle stesse zone in cui era solito operare prima di quel suo arresto.
Consci di tali informazioni nel primo pomeriggio di ieri i carabinieri attuavano in abiti civili un nuovo servizio di osservazione in Via Basso Acquar.
Dopo poco veniva riscontrata la presenza dell’ormai conosciutissimo ragazzo tunisino, che era in bici. Veniva pedinato a distanza, finché raggiungeva l’ingresso dell’hotel leon d’oro, dove ad attenderlo c’era una giovane vestita con tuta ginnica. Lui le si avvicinava ed i due iniziavano a parlare. I militari, senza mai perderlo di vista, vedevano che il nord africano prelevava dalla tasca dei pantaloni un involucro di nylon di colore scuro che subito porgeva alla ragazza la quale lo nascondeva all’interno del reggiseno. Pochi istanti dopo le consegnava anche un pacchetto di sigarette che lei metteva nella borsetta.
Lei gli consegnava una banconota arancione che lui subito si metteva in tasca, e si allontanavano.
I carabinieri, a quel punto si dividevano, due di loro bloccavano la giovane che, invitata a consegnare lo stupefacente appena acquistato, metteva una mano nel reggiseno e consegnava l’involucro scuro, che risulterà poi contenere gr 5.7 di eroina. Allo stesso tempo, dalla borsetta, estraeva il pacchetto di sigarette a sua volta appena ricevuto dal magrebino confessando che doveva contenere una dose di cocaina che i due avrebbero dovuto consumare assieme di lì a poco.
Gli altri due militari seguivano il tunisino che nel frattempo aveva raggiunto la vicinissima tabaccheria, vi era entrato ed aveva acquistato un pacchetto di sigarette, utilizzando la banconota arancione ricevuta dalla ragazza. Circostanza seguita con estrema precisione da uno dei carabinieri che, non essendo conosciuto dall’indagato, lo seguiva proprio all’interno dell’attività commerciale. Effettuato l’acquisto usciva dalla tabaccheria e risaliva in sella alla propria bici. Non veniva mai perso di vista ed il suo pedinamento proseguiva. Pedalando si dirigeva verso il punto in cui, pochissimi minuti prima, aveva lasciato la giovane ad attenderlo.
A quel punto veniva immobilizzato ed accompagnato in sede per procedere agli accertamenti di rito.
Anche la giovane veniva accompagnata in caserma per i necessari approfondimenti.
Lei raccontava che per quello stupefacente avrebbe dovuto consegnare allo spacciatore la somma di 130 euro. Purtroppo però lei aveva soltanto banconote da 50 euro ed il nord africano non aveva la possibilità di darle il resto. Per questo motivo gli aveva dato una sola banconota da 50 euro che lui avrebbe cambiato presso la vicina tabaccheria acquistando le sigarette, per poi dargli i restanti soldi dovuti. Inoltre la giovane confessava che negli ultimi nove mesi aveva acquistato eroina da quello stesso soggetto almeno 40 volte. In ognuna circostanza aveva acquistato un quantitativo simile a quello di oggi.
I carabinieri, considerando lo stato di flagranza di reato, considerati i numerosissimi e recentissimi precedenti penali e di polizia nell’ambito di stupefacenti e che la sua unica fonte di sostentamento risulta essere lo spaccio, hanno arrestato di nuovo il tunisino per spaccio di sostanze stupefacenti.
Nella mattinata odierna, durante il rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e c.t. è stato sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere. L’udienza è stata rinviata al 19 gennaio.
Tenente Martina Perazzolo
Comandante Nucleo Operativo e Radiomobile
Compagnia Carabinieri Verona
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